Centinaia di migliaia di pesci morti si sono riversati in un porto turistico nella città di Volos, nella Grecia centrale. Le autorità ed i volontari ne hanno rimosso in 24 ore oltre 40 tonnellate. Sono morti, secondo gli esperti, a seguito delle inondazioni record dello scorso anno che hanno allagato la pianura della Tessaglia più a nord. Le inondazioni hanno riempito il vicino lago Karla che era stato prosciugato nel 1962 nel tentativo di combattere la malaria, gonfiandolo fino a tre volte le sue dimensioni normali. Da allora le acque del lago si sono ritirate drasticamente, costringendo i pesci d'acqua dolce finiti nel Karla a dirigersi attraverso un canale verso il porto di Volos che sfocia nel Golfo Pagaseo e nel Mar Egeo. Spostati dal loro habitat naturale di acqua dolce i pesci sono morti nell'incontro con l'acqua salata. Nell'area del porto di Volos il fetore è insopportabile. Ma l'area con i cumuli di pesci morti si estende per chilometri lungo la costa ed anche al centro del Golfo Pagaseo.
Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, durante una conferenza stampa tenuta ieri ha incolpato il governo per non aver affrontato il problema prima che raggiungesse la sua città: "Non hanno fatto l'ovvio, mettere una rete protettiva". Sulla vicenda è intervenuta anche la Corte suprema greca. il a
il Procuratore, Georgia Adelini, ha disposto oggi un esame preliminare urgente al Procuratore di primo grado di Volos, "al fine di indagare , tra le altre cose, se e perché è stata aperta la porta che conduce al tunnel, che è l'unica via d'uscita per le acque dell'intera pianura di Larissa-Karla fino a Pagasitikos, e in generale come è regolata la modalità di funzionamento di questo tunnel. Per indagare ulteriormente chi ha preso la decisione di irrigare la pianura di cui sopra, come è stato fatto, e se ha valutato o meno il rischio per il Pagasitikos derivante dal flusso continuo del Karla in esso".