Berlinguer. La grande ambizione, di Andrea Segre, ha aperto la 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film sarà in sala dal 31 ottobre e racconta gli anni del leader del Partito Comunista Italiano dal 1973, dal golpe in Cile e dalla morte del presidente Salvador Allende, al 1978, i giorni della strage di via Fani, del rapimento di Aldo Moro, poi ucciso dalla Brigate Rosse. Ad interpretare Berlinguer è Elio Germano, che in maniera misurata ha riportato in vita sullo schermo, il leader di quello che fu il più grande partito comunista d'occidente, il padre dell'eurocomunismo, teorico insieme a Moro del compromesso storico tra due culture politiche si erano aspramente contrapposte dal dopoguerra. Un racconto senza troppi retroscena, per raccontare un politico, un uomo amato e rispettato da tutti, anche dagli stessi avversari e da molti oggi rimpianto.
"Ho cercato di non caratterizzarlo troppo, di restituire solo qualche dettaglio di Berlinguer. Quello su cui ho lavorato è la fatica che mostrava il suo corpo, il peso della responsabilità verso gli altri e l'assoluta mancanza di attenzione verso l'esteriorità", ha detto Germano per raccontare il "suo" Berlinguer.
Che ne è oggi di quelle idee di sinistra? Per il registaAndrea Segre "Una cosa è certa: oggi nel mondo c'è più chiarezza di prospettive nella destra mentre la sinistra è certamente più disorientata". Nel cast del film anche : Elena Radonicich, Paolo Pierobon (Giulio Andreotti), Roberto Citran (Aldo Moro), Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli e Fabrizia Sacchi.