Balvano 1944, una storia dimenticata. Ottanta anni fa la più grave tragedia ferroviaria italiana

3 marzo 1944: nella galleria "Delle Armi", a breve distanza dalla stazione di Balvano, in Basilicata, un treno merci che trasportava centinaia di persone, si fermò all'interno del tunnel. Troppa la pendenza e troppo pesante il treno per proseguire  la sua corsa: le due locomotive fecero di tutto per smuovere il convoglio, ma produssero elevate quantità di gas di scarico tossici che provocarono il decesso di oltre 600 persone. È  il disatro ferroviario più grave mai avvenuto in Italia. C'era la guerra, il paese era distrutto e la censura militare portò ad un insabbiamento della vicenda che non portò mai all'individuazione delle responsabilità. Poi arrivò la Liberazione, nel paese c'era tanta voglia di ricostruire e di lasciare il tragico passato alle spalle e quella tragedia finì nell' oblio. Di quella storia per molti, troppi anni, si è dunque perso il ricordo, fino a quando un po' di anni fa il lavoro di storici appassionati ha ricostruito quella vicenda. Tra questi, si è  distinto un avvocato romano "prestato alla storia", esperto di media, ma anche di treni, ferrovie e soprattutto di storia: Gianluca Barneschi, che studia da anni la vicenda e dopo una lunga e minuziosa ricerca negli archivi, ha dato alle stampe "Il disastro dimenticato. Treno 8017 Balvano 1944", un libro che ha contribuito a restituire dignità alle vittime di quella tragedia, troppo a lungo ignorate da un inspiegabile processo di rimozione collettiva della memoria. Quel libro è da tempo spunto per incontri di studio e approfondimento. Uno di questi appuntamenti è in programma martedì 12 novembre a Roma, alle ore 18 alla Sala Italia Unar, in via Ulisse Aldovrandi,16. Sarà presente l' avvocato Barneschi e con lui, rappresentanti della Comunità lucana a Roma e autorità.

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