Debutto all'Arena di Verona nella veste di regista per Antonio Albanese. Il popolare attore è il regista della nuova produzione di Rigoletto di Giuseppe Verdi, capolavoro assoluto del melodramma italiano, in scena per il 100esimo dell'Arena. Il capolavoro verdiano, in programma dal 1° luglio al 4 agosto, per quattro date, è la seconda nuova produzione che il Festival propone nella stessa edizione, dopo l’Aida inaugurale.
Protagonisti un poker di grandi baritoni: nella parte del giullare di corte si alterneranno infatti nelle quattro recite Roman Burdenko (1 luglio), Ludovic Tézier (7 luglio), Luca Salsi (20 luglio), Amartuvshin Enkhbat (4 agosto). Accanto a loro altre grandi voci internazionali come Rosa Feola (al suo atteso debutto in Arena, 1 luglio), Nina Minasyan (20 luglio) e Nadine Sierra (4 agosto) nella parte di Gilda e Yusif Eyvazov (al debutto nel ruolo, 1 e 7 luglio), Juan Diego Flórez (20 luglio) e Piotr Beczała (4 agosto) che interpreteranno il Duca di Mantova. Sul podio dell’Orchestra e del Coro della Fondazione Arena di Verona Marco Armiliato. Le scene sono curate da Juan Guillermo Nova, i costumi da Valeria Donata Bettella, le luci da Paolo Mazzon e le coreografie da Luc Bouy.
"Rigoletto è un'opera impetuosa capace di esaltare passione e amore, vendetta e potere". Così Albanese ha parlato dell'opera verdiana annunciando una rappresentazione che omaggia il grande cinema neorealista italiano degli anni Cinquanta: "Ci siamo orientati verso gli anni Cinquanta: un periodo ancora drammatico, precedente il boom economico e abbiamo optato per un paesaggio padano, malsano e stagnante, lo stesso che si ritrova in tanti film neorealisti, che hanno saputo documentare vividamente le atmosfere e le contraddizioni dell’immediato dopoguerra".