Sino a domenica 6 ottobre, Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, presenta la prima retrospettiva in assoluto dedicata alla pittrice Anna Maria Fabriani. L'artista, nata a Roma nel 1924, oggi ancora vivente, è stata allieva di Carlo Socrate, uno dei maggiori esponenti della Scuola Romana. "Riverberi e trame dalla Scuola Romana” è non a caso il titolo dell'esposizione che raccoglie prestiti provenienti da collezioni private e appartenenti alla famiglia e documenta la ricerca artistica ed espressiva di Fabriani. Un percorso artistico iniziato verso la fine degli anni ’40, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove stringe un legame artistico con Carlo Socrate. L’esposizione inizia dal ritratto a “Maria Magris”, del ’45, ritrovato danneggiato dalla curatrice Sabina Ambrogi nella cantina del palazzo dove l’artista, ha abitato dal 1934 al 1960, e riportato alla luce grazie al restauro di Cristiana Noci. L’esposizione arriva fino a “Limoni e Amaro del Capo” del 2018, anno in cui la pittrice per limiti di età e fisici, ha smesso di realizzare opere.
L’intera esposizione è frutto di un lavoro di ricerca, recupero e catalogazione iniziato diversi anni fa, da parte della curatrice Sabina Ambrogi, giornalista, autrice e figlia dell’artista. Da sempre ha raccolto dipinti che mano a mano si disperdevano: per incuria, negligenza, o per distrazione. Molti dipinti sono stati nel tempo recuperati da cantine, spesso danneggiati dal peso di altri oggetti accatastati. I restauri sono a cura di Cristiana Noci che ha letteralmente riportato alla luce un’opera come “Maria Magris” (1945), olio su cartone, praticamente distrutto dalla muffa e macchiato di vernice.