La Corte penale internazionale dell'Aia ha emesso mandati di cattura per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della difesa Yoav Gallant per crimini di guerra a e crimini contro l'umanità per la guerra a Gaza. Mandato d'arresto per gli attacchi e le stragi del 7 ottobre anche per il leader di Hamas, Mohammed Deif del quale da tempo è stata dichiarata la morte, anche se la Corte ha precisato di non essere in grado di confermarne il decesso.
Immediata la reazione di Netanyahu che parla di "decisione antisemita". Di "giorno buio per la giustizia e per l'umanità", parla il presidente israeliano Isaac Herzog , che accusa la CPI di avere "trasformato la giustizia universale in una barzelletta".
Di tutt'altro tenore le dichiarazioni dell'Alto rappresentante dell'Unione Europa per la politica Estera, Josep Borrell: "Non è una decisione politica, è una decisione di un tribunale di giustizia internazionale e la decisione dei tribunali devono essere sempre rispettate e applicate". Per Borrell la decisione della Corte è "vincolante" e tutti i Paesi della Ue, tanto più in quanto membri del Cpi, "sono vincolati ad applicare questa decisione giudiziaria". sentate