"Decisione antisemita". E' rabbiosa la reazione del pemier israeliano Natanyahu alla decisione della Corte Penale Internazionale di ordinare il suo arresto per crimini di guerra. La decisione della CPI ricompatta il fronte politico israeliano che si schiera tutto contro la Corte. Tra molti alleati occidentali che in larga parte, Italia compresa, riconoscono la giurisdizione della CPI c'è imbarazzo. Non ce l'ha invece il primo ministro ungherese Viktor Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Ue, che ha annunciato che inviterà il suo omologo israeliano Netanyahu per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale. "Inviterò" Netanyahu -ha detto - e posso garantirgli che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto".
In Iran il capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il generale Hossein Salami, ha invece parlato di "morte politica" di Israele dopo la decisione della CPI.
In Israele, il governo , attraverso il ministro della Difesa katz assume una decisione che fa esultare l'ultradestra, ovvero porre fine alla detenzione amministrativa per i coloni israeliani in Cisgiordania. Il ministro della Sicurezza Nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, festeggia. "C'è un ministro della Difesa a Gerusalemme!".